Il territorio

Parco Tassinari a Faenza: una chicca naturalistica nel centro storico della città

Parco Tassinari potrebbe essere considerato il più bel parco del centro storico di Faenza: non è molto esteso (solo un ettaro quasi) e annovera oltre 330 piante di cui, la maggioranza sono di alto fusto. Questo spazio verde si trova a pochissima distanza dalla sede del Rione Verde è risulta essere l’ideale location per prendersi una pausa tra una visita all’altra dal momento che è vicinissimo alla chiesa di S. Maria ad Nives, al romanico campanile, a Palazzo Minghetti e al Viale Stradone. 

Il parco trae origine da un piccolo giardino privato del XIX secolo e lo si può notare dalla parte più antica che è quella limitrofa a Palazzo Tassinari sul lato di via Castellani del quale faceva parte. Divenuto il palazzo proprietà della locale Amministrazione insieme al giardino, da questo partì l’idea di creare un parco pubblico. Testimonianze di quell’epoca sono rintracciabili dal piccolo laghetto con tanto di ponticello in mattoni e la macchia dei bambù mentre, di epoca non identificabile è lo spazio dedicato alla ghiacciaia – ancora ottimamente conservato in tutte le sue componenti (collinetta e cavità) - che è stata utilizzata fino ai primi anni del dopoguerra per mantenere il ghiaccio. Era questa una operazione che si compiva stoccando all’interno della cavità la neve fortemente pressata sulla quale veniva steso una protezione composta da foglie e terra. 

Il parco non presenta un grande interesse a livello botanico e l’unico elemento che era decisamente apprezzabile risultava essere un grande cedro del Libano che aveva le sue radici vicino all’angolo settentrionale del Palazzo e che una formidabile tempesta di vento ha fatto cadere il giorno di Santo Stefano del 1999. Sdradicato per questioni di ovvia sicurezza, il tronco pulito e privo di rami, fu lasciato sul posto per testimoniare le poderose dimensioni di quella pianta non più presente.

Per accedere a Parco Tassinari si possono utilizzare ben quattro entrate di cui due da strade principali come via Castellani e da via Cavour e due da più piccoli vicoli. I faentini preferiscono l’entrata da via Cavour perché all’altezza del Rione Verde. Chi si trova a girare per Faenza e decide di sostare qualche minuto in questo parco per rilassarsi un poco, non troverà più il tronco del cedro così com’era in origine bensì una vera e propria scultura ad opera dell’artista ceramista e scultore Giorgio Palli che lo ha utilizzato per creare una enorme installazione: al posto del cedro centenario che era altro una trentina di metri ora c’è tutta la storia della celebre favola di Biancaneve. Sono stati necessari due anni di lavoro per realizzare la scultura (inaugurata nel dicembre del 2009) dove si incontreranno i sette nani, la strega cattiva, il principe e la bella e dolce Biancaneve. 

Il parco offre anche uno spazio dedicato ai bambini per via di una piccola area giochi e un’area dedicati ai cani dove farli correre liberi.

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