Arte, cultura, tradizioni e storia

Palazzo Cavina: storia di una famiglia e della sua residenza

Chi visita Faenza resterà ammaliato dalla bellezza di Palazzo Cavina, risalente al XVIII secolo, voluto da un ramo della famiglia dei Conti Naldi, l’edificio fu progettato da Raffaele Campidori. Di notevole fattezza è il portale realizzato in pietra d’Istria sopra il quale emerge prepotente un balcone con una ringhiera artistica di ferro battuto dove è collocato al suo centro, il blasone della famiglia Naldi.

Agli inizi dell’Ottocento, passò di proprietà alla Contessa Lucrezia Cavina, vedova del Conte Romano che, nel 1816 ordinò all’artista Felice Giani di decorare alcuni spazi del piano nobile. Giani fu un vero personaggio all’interno di quel segmento stilistico che è passato alla storia come ‘neoclassico’: girovago e bohemién ante litteram, era però uno splendido organizzatore che disponeva di una bottega all’interno della quale aveva raccolto un team di artigiani che includeva ornatisti, mobilieri e stuccatori tra i quali i plastificatori Antonio Trentanove, i fratelli Ballanti Graziani e Gaetano Bertolan. E’ grazie a questi perfezionisti che possiamo trovare nei palazzi nobiliari e nelle case di famiglie importanti, mirabili esempi dello stile neoclassico del quale Faenza è stata una vera e propria pietra miliare per tutto il XIX secolo. 

A Palazzo Cavina passarono molti ospiti illustri tra i quali anche Don Bosco che nella primavera del 1882 andò a visitare il Conte Cavina gravemente ammalato: il palazzo fu anche sede delle Associazioni cattoliche della città fino al 1906 quando si trasferirono alla Casa del Popolo. La famiglia dei Cavina arredarono il loro palazzo di Faenza con tutta l’estesa loro collezione di armi antiche che si fecero trasferire dall’altro loro palazzo che si trovava a Fognano, che alternavano a quello faentino. 

Durante gli anni Sessanta del secolo scorso, una parte del giardino all’italiana che annoverava anche una bella limonaia che si trovava nella parte posteriore del palazzo, fu venduto e lasciò il posto a due condomini tuttora presenti. Alla fine del Novecento, Palazzo Cavina ha visto un restauro complessivo che ha aumentato le unità immobiliari presenti. 

Interessante è la storia della stirpe dei Cavina che è originaria da un ramo della nobile famiglia Spinola di Genova che si trasferì, in epoca medioevale, in Val di Lamone cambiando il suo nome in quello di Cavina. In questo territorio nel Quattrocento, la famiglia eresse una o più torri vicino a Fognano, agglomerato dove vissero. Nella famiglia Cavina si ricorda il gesuita Virgilio Cavina che visse a cavallo tra il XVIII e XIX secolo e che fu un famoso matematico. 

Fu all’inizio dell’Ottocento che la famiglia si trasferì definitivamente a Faenza dopo aver acquistato palazzo Naldi che fecero trasformare nel modo nel quale è possibile ammirare al giorno d’oggi.

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