Il territorio

In Emilia-Romagna scoppia la passione per le due ruote

Biciclette e moto sono la passione di ogni romagnolo: grazie ai numerosi sentieri presenti (che partono anche dalla città di Faenza, provincia di Ravenna), scoprire le bellezze paesaggistiche del territorio sarà ancora più semplice e divertente

C’è una tradizione in Emilia-Romagna che è un vero e proprio modus vivendi: andare in bicicletta. La due ruote (che si tratti di bici o moto, la cosa è indifferente) è sempre stato il modo preferito per gli emiliano romagnoli di spostarsi, sicuramente perché si tratta di un mezzo più pratico ed economico rispetto a quello più problematico e costoso delle automobili. 

Se questa visione relativa al mondo dello ‘spostarsi’ è quasi fisiologica nella quotidianità, diviene un vero e proprio sport per molti appassionati che hanno fatto divenire questo territorio una meta per tanti sportivi che si cimentano in percorsi di cicloturismo soprattutto durante la bella stagione. Favorita dalla bellezza di luoghi che miscelano natura, storia, arte e una grande varietà di opzioni sulle quali scegliere, questa regione permette di vivere biciclettate rilassanti come altre impegnative dove non è affatto raro incontrare gruppi di appassionati che attaccano le salite o si danno il cambio in qualche tirata in pianura. 

Vediamo, di seguito, alcuni itinerari interessanti con partenza da Faenza, che possono dare lo spunto per trascorrere una giornata sulla propria due ruote.

Passo del Corno e Passo del Chiodaseguiti dal Trebbio e della Pietramora

Con un dislivello di 1900 metri, questo percorso di circa 84 chilometri parte dalla circonvallazione di Faenza verso Brisighella dove si trova un primo tratto di 12 chilometri da percorrere su una strada priva di difficoltà. Arrivati a Brisighella, si segue il cartello sulla sinistra che indica Modigliana e si oltrepassa il sottopassaggio e dopo qualche centinaio di metri si deve svoltare sulla destra seguendo il cartello che segnale le terme. Passate queste ed il ponte che attraversa il Lamone comincia un viale alberato che conduce a Monte Corno con una salita al 5% che passa al 10% per poi scendere all’8,5% il tutto all’interno dei primi due chilometri. Segue un tratto pianeggiante per circa un chilometro e mezzo prima di trovare un’altra salita al 10%. Arrivati al sesto chilometro, il più è stato fatto anche se manca ancora 1,5 chilometri per arrivare in cima. Dopo una pausa dedicata a vedere il panorama della valle del Marzeno e per riprendere fiato, si prosegue con una veloce discesa di circa tre chilometri che presenza pendenze che arrivano fino al 10% e che ci conducono a Modigliana dove, di fronte al Duomo, dobbiamo girare a sinistra seguendo le direzioni che chiamano Faenza e che ci fanno imboccare la circonvallazione dove, alla fine, troviamo indicazioni per Rocca San Casciano. A questo punto inizia la salita che ci porta al passo di Monte Chioda che, dopo un tratto tranquillo, si trasforma in una ardua ascesa di un paio di chilometri con una pendenza continua dell’8% dove non ci si può fermare fino ad arrivare su un ponte dal quale la viabilità si trasforma in ascese e falsopiani di più facile percorribilità che si protrae fino al chilometro 9 da dove, dopo un altro chilometro e mezzo, troviamo il passo. Altra inevitabile sosta per ammirare il panorama prima di percorrere una scorrevole discesa che ci porta a Rocca San Casciano nella quale occorre fare attenzione per alcuni tornanti a stretto raggio. Superata Rocca San Casciano si prosegue sulla statale e di continua sulla vallata del Montone in una strada in lieve discesa che ci porta a Modigliana e ci fa raggiungere monte Trebbio dove possiamo sostare a vedere il monumento al ciclista. 

Dopo altri otto chilometri panoramici seguiamo il percorso per Pietramora e poi per Marzeno che ci riporta sulla Modiglianese e da li a Faenza dopo altri otto chilometri.

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