Palazzo Rossi - Ricciardelli
palazzo rossi con la sua pittoresca rotonda era una delle residenze più in vista della città. V'erano al suo interno salotti con tavolini d'avorio, un salone con armi antiche e camere dai soffitti affrescati
Palazzo Rossi, conosciuto in precedenza come Ricciardelli, è stata una delle residenze signorili più eleganti di Faenza. Lo stabile venne eretto nel Settecento e il suo primo possessore fu il conte Filippo Bandini da Cignano deceduto nel 1785. Nel 1806 subentrò il marchese Giacomo Filippo Spada e, alla morte di questo nel 1813, la vedova Marianna Ricciardelli. Nel 1842 sua figlia Olimpia vendette la residenza ai facoltosi fratelli Rossi originari di Castel Bolognese.
Al suo interno c’erano sale affrescate, mobili antichi, finestre con tende vellutate. Al pianterreno si trovava una cucina con un enorme camino, un pozzo dove venivano tenuti i cocomeri d’estate e la sontuosa sala da pranzo con due salotti ornati da tavolini intarsiati d’avorio e arazzi. Una scalinata di marmo conduceva al primo piano dove si trovavano le camere da letto dai soffitti affrescati, un salone con armi antiche e una minuscola cappella. Sopra la cucina c’erano gli appartamenti delle cameriere e della cuoca, mentre al piano superiore era sistemato un guardaroba.
Nel 1830 la famiglia Rossi fece costruire dall’architetto Costantino Galli una Rotonda a mo’ di ghiacciaia e belvedere collegata alle cantine tramite una scala che passava sotto alla strada. Il 13 maggio 1944 i bombardamenti di guerra distrussero l’intero palazzo tranne il retro con la Rotonda. Nel dopoguerra l’amministrazione comunale decise di demolire anche la parte che si era salvata per dar luogo a un rinnovamento urbanistico ma, fortunatamente, le proteste della cittadinanza la fecero desistere dal proposito.