Arte, cultura, tradizioni e storia

Il Campionato del Mondo dei Ceramisti a Faenza, dove l'arte si tramanda sin dal Medioevo

Sono già 35 le Edizioni del "Mondial Tornianti" che si sono svolte nella splendida Faenza, che ha visto il rinnovarsi della sfida dei Maestri Vasai provenienti da tutto il mondo, organizzato dall'Associazione Mondial Tornianti Gino Geminiani con l'intento di mantenere viva questa antica e nobile arte, vanto italiano

Uncampionato del mondo di ceramisti? C’è e si svolge a Faenza, in Emilia Romagna! Quest’anno, dopo le interruzioni per la pandemia, si è pure tenuta la trentacinquesima edizione di una delle gare più particolari del mondo, dove si esibiscono i migliori ceramisti del pianeta. Sul perché si tenga a Faenza, è quasi pleonastico ricordarlo: è città romagnola ed è la patria della ceramica, caratteristica riconosciuta in tutto il mondo, dal Medioevo, da sempre, insomma. Ma chi non ha mai visto la "gara” può ben dire non capire appieno l’atmosfera, la capacità, al limite della magia, dei maestri "tornianti”, di coloro, che sfornano, è il caso di dirlo, le nuove tendenze, alle quali poi, pian piano, si accoderanno gli altri artigiani e le industrie. Perché la ceramica a Faenza è sì tradizione, con un occhio però alla innovazione, al futuro, anticipando, anche in questo caso incredibilmente, le tendenze. Il "campionato” si chiama "Mondial Tornianti” e prevede anche una prova durante la quale i concorrenti devono, perfettamente, bendati, riprodurre un vaso che hanno percepito solo con le dita, dando prova di inimmaginabile perizia. E’ stato, nei primi giorni di settembre, un vero happening quello di Faenza, con tanta gente presente, a testimoniare sia la voglia di stare insieme, sia l’occasione di coniugare arte, ricordi e bellezze. C’è un vincitore, come sempre, tra gli uomini, tra le donne, tra i giovani, ma a ben vedere non si cerca, nessuno lo cerca, una superiorità: i mastri vasai si riempiono di sorrisi solo a vedere vecchia amici, concorrenti sì, ma solo per qualche ora. Poi, una volta terminata la gara, è solo un mangiare e bere, scambiarsi esperienze e dettagli per fare una ceramica sempre più affascinante, sempre più in linea ai canoni di bellezza, che a Faenza si ricercano e tramandano sin dal Medioevo.

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