Arte, cultura, tradizioni e storia

Duomo di Faenza

Promosso da Cattedrale a Basilica minore da papa Pio XII alla fine degli anni Quaranta del secolo scorso, il Duomo di Faenza (Ravenna, Emilia-Romagna) è un mirabile esempio dello stile architettonico rinascimentale con notevoli influenze toscane. Progettata da Giuliano da Maiano, vide l'inizio dei lavori nel 1474 e il loro termine solo nel 1515, lasciando addirittura incompiuta la facciata

Chi vuole ammirare il Duomo deve raggiungere la centralissima Piazza della Libertà dove, alla fine di un'alta e possente gradinata, si erge uno dei simboli di Faenza voluto dai Manfredi, signori della città.

Come anticipato nel sottotitolo, la facciata del Duomo rimase incompiuta e lo si note dai mattoni sporgenti messi per sostenere le varie lastre marmoree che erano previste per completare l’estetica della chiesa ma gli abitanti, essendosi abituati a quella vista, rinunciarono a farla modificare affezionati com’erano al loro Duomo.
La recente ristrutturazione resasi necessaria attraverso un’opera di risanamento del tetto con l’obiettivo di proteggere l’interno della chiesa e quanto vi è al suo interno contenuto, non ha modificato esteticamente il profilo dell’edificio.

I visitatori che si apprestano ad esplorare il Duomo non possono non rimanere estasiati dall’importante affresco del Quattrocento che raffigura la Madonna che tiene strette nella mano delle frecce spezzate per liberarsi dai peccati e trovare protezione dai pericoli: si tratta della Beata Vergine delle Grazie alla quale i faentini fecero omaggio per averli protetti dalla peste che non toccò mai la città.

Le opere d’arte che si trovano all’interno del Duomo sono tutte del periodo rinascimentale e notevoli sono le sculture. E’ possibile ammirare oltre la cappella della Beata Vergine delle Grazie con l’affresco del quale se n’è parlato prima, l’arca di San Terenzio risalente alla metà del XV secolo opera di un maestro di scuola toscana; l’arca di San Savino probabilmente scolpita da Benedetto da Firenze; l’arca di Sant’Emiliano sempre della metà del Quattrocento; il dipinto della Beata Vergine con Gesù Bambino e i santi Giovanni Battista, Pietro e Paolo, Gioacchino ed Anna, risalente al XVI secolo.

La cattedrale di Faenza ha una pianta a croce latina con tre navate ben separati attraverso archi a tutto sesto che posano su delle basi in stile ionico che si alternano a delle colonne composite. Le navate sono incorniciate da otto cappelle per lato dove è possibile ammirare molte sculture in stile rinascimentale oltre che un notevole coro ligneo degli inizi del XVI secolo che si apre dietro l’altare maggiore.

Una curiosità che non molti conoscono. Il bel pavimento del Duomo è di marmo e racchiude conchiglie fossili a forma di spirale e fossili di ammoniti risalenti ad oltre 100 milioni di anni fa e nel Medioevo, c’era la credenza che le ammoniti null’altro fossero se non una particolare specie di serpenti. I marmi che presentavano questa caratteristica erano molto apprezzati da fedeli e pellegrini e, per questa ragione, molto richiesti in tema di costruzione di nuove chiese. Un evidente richiamo è tratto dall’abside profonda che finisce con un catino che richiama la forma di una conchiglia che viene illuminata da ben cinque punti luce formati da alte monofore che rendono interessante questo elemento architettonico.


Nella foto: la facciata del Duomo di Faenza (Ravenna, Emilia-Romagna).

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.