Arte, cultura, tradizioni e storia

Il Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, gioiello tutto italiano

Data la sua storia e vocazione, non poteva che essere ubicato in Faenza il Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC), uno tra i più importanti al mondo dedicati all'arte della ceramica. Il MIC, infatti, ospita delle preziosissime opere di ceramica italiana con esemplari che coprono il periodo che va dal Medioevo fino all’Ottocento e non solo. Il museo raccoglie testimonianze del mondo della ceramica dell’antico Oriente, sia dei Paesi dell’area mediterranea durante il periodo ellenistico, sia dell’arte islamica, sia di quella precolombiana oltre ad un esteso segmento dedicato alla ceramica contemporanea e moderna. Sin dagli inizi degli anni Sessanta il MIC promuove, ad ogni biennio, un concorso internazionale di ceramica artistica; evento, questo, che ha permesso al polo museale di arricchire le sue raccolte con oggetti in ceramica provenienti da ogni parte del globo.

La storia di questo museo parte da lontano. Siamo nel 1908 e l’ispirazione di organizzare un museo che raccogliesse ceramiche artistiche parte da Gaetano Ballardini che approfittò della Esposizione Internazionale di Faenza dedicata al terzo centenario della nascita di Evangelista Torricelli. L’evento richiamò nella cittadina romagnola artisti delle Arti Applicate che contribuirono alla nascita delle raccolte di Ballardini che le ospitò nelle sale dell’ex convento di San Maglorio. Il vulcanico ideatore di quello che si sarebbe trasformato un ‘Monumento testimone di una cultura di pace’ riconoscimento UNESCO ricevuto nel 2011 fu lungimirante: non volle creare solamente uno statico luogo dove collezionare ceramiche italiane e straniere ma cercò di intessere sinergiche relazioni con quelle scuole artistiche dove si apprendevano le tecniche di lavorazione artigianale delle ceramiche. Il MIC si coniuga anche con l’Istituto d’Arte per la Ceramica nella protezione e nello sviluppo delle antiche tecniche della ceramica nonché alla conseguente promozione e commercializzazione dei prodotti realizzati. 

Il Museo della Ceramica di Faenza ha acquisito nel tempo sempre maggior successo tanto che nel 1926 già includeva in aggiunta alle collezioni antiche, una sezione indirizzata ai ceramisti allora contemporanei di tutta Europa. E non fu esente da danni provocati dalla seconda guerra mondiale e, in modo specifico, in quelli prodotti da un bombardamento nel maggio del ’44 che distrusse parte delle strutture e loro contenuti. Di nuovo il suo ideatore, il non più giovanissimo Ballardini, si rimise al lavoro per raccogliere fondi e materiali che gli permisero, nel 1949 di riaprire alcune sale rimesse in ordine.

Artisti del calibro di Picasso, Matisse e Chagal donarono importanti opere al museo per il loro amore per la ceramica e quello fu l’inizio di una teoria di donazioni private che il Museo ricevette da sponsor come Benini, Rusconi, Fanfani, Cora e altri ancora che hanno permesso al MIC - Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza di avere oltre 40.000 reperti ceramici di ogni tipo.

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