Arte, cultura, tradizioni e storia

La chiesa di San Lazzaro a Faenza: un Tempio per le vittime della strada

A circa 4 chilometri da Faenza, sulla via Emilia in direzione Forlì si trova una delle chiese più suggestiva della cittadina romagnola che è la chiesetta di San Lazzaro. Si trova fuori del centro storico, all’uscita da Porta delle Chiavi andando verso il est lungo la strada statale fatta costruire da Marco Emilio Lepido per collegare Rimini con Piacenza in linea retta.

Parlando della chiesa di San Lazzaro, si hanno notizie documentate fin dal 1206 allorquando questa era posta nei dintorni di un lazzaretto che ospitava lebbrosi. Attualmente la chiesa – visitabile solo su richiesta - ricopre il ruolo di ‘Tempio ai caduti sulla strada’ ma ciò non inficia il fatto di essere una significativa testimonianza dell’architettura romanica. Eretta tra il millecento e milleduecento fuori da Faenza per ospitare in quarantena gli ammalati (sicuramente in modo massiccio i pellegrini di rientro da Oriente prima di autorizzarli ad entrare in città), è stata poi sede di un lazzaretto.

Non è raro trovare proprio sulla via Emilia, luoghi che si chiamano San Lazzaro e che svolgeva il compito di tenere i forestieri in quarantena per assicurare la massima protezione agli abitanti delle città (l’esempio di San Lazzaro di Savena in prossimità di Bologna può essere preso come esempio). La chiesetta passò ad essere di proprietà del comune di Faenza nel 1961 e a partire dal 1974 venne dedicato alle vittime della strada diventando ‘Sacrario dei caduti della strada’. Destino volle che nel 1991 un camion sbandato e uscito dalla strada, intruppò contro la chiesetta di San Lazzaro sfondando nell’urto, l’abside che fu restaurato solo dopo quattro anni.

Un altro importante restauro che vide una collaborazione sinergica tra gli architetti Silvia Laghi e Elio Nonni, fu quello realizzato in vista del Giubileo dell’anno 2000: questa fu occasione, oltre che ripristinare l’esterno con l’intenzione di valorizzarlo, di portare avanti il progetto di avvalersi delle opere di artisti contemporanei che assicurarono in modo integrale, l’allestimento sacro degli interni. 

Oltre allo stile che ha mantenuto integre le caratteristiche romaniche, all’interno non si possono non segnalare tre opere d’arte contemporanea più che apprezzabili e che sono l’altare maggiore con base in ferro lavorato dell’artista imolese Germano Sartelli, una croce dipinta del’'artista faentino Pietro Lenzini ed un mirabile scranno in ceramica, opera del mastro faentino Guido Mariani. 

Come si è poc’anzi segnalato, la chiesetta di San Lazzaro non è solitamente aperta ma si può chiedere il permesso di accedervi, chiedendolo ai custodi che vivono nella prima casa che si trova sul lato destro della strada e che ne sono i responsabili.

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