La Pinacoteca di Faenza: uno scrigno d'arte ancora oggi vitale
Ha cominciato la sua esistenza nel 1797 ma aperta ai visitatori solo a partire dal 1879 la Pinacoteca Comunale di Faenza dove, come scrive Antonio Paolucci ‘c’è la storia di una città che è stata una capitale artistica…’. La Pinacoteca è il più antico istituto museale della città e uno dei più antichi nella Regione Emilia-Romagna ed ebbe origine quando il Comune di Faenza acquistò la collezione di opere d'arte di Giuseppe Zauli ed iniziò l'acquisizione di dipinti provenienti dai conventi e dalle chiese soppressi in forza delle leggi napoleoniche.
L’interessante esposizione annovera opere che partono dal XIII secolo fino a giungere al XVII e che provengono principalmente dalle chiese del territorio come la Pala del Beato Bertoni della fine del Quattrocento ad opera di anonimo e il San Girolamo di Donatello. La Pinacoteca ospita anche significative opere del XX secolo con sculture di Rodin, Drei, Rambelli, Vaccarini e Biancini e, dal 2011 si sono aggiunte due sale per esibire la prestigiosa collezione Bianchedi Bettoli-Vallunga che include dipinti di maestri italiani del Novecento come Campigli, Severini, Carrà, Morandi, Sironi, Savinio e De Chirico. La Pinacoteca si diversifica attraverso apposite sezioni che includono la Sezione Antica, la Galleria d’Arte Moderna, il Gabinetto Disegni e Stampe, la collezione Bianchedi Bettoli-Vallunga, le Sale espositive.
La Sezione Antica presenta reperti d'arte e storia a partire dall'età romana fino al secolo XVIII dove si distinguono mosaici, lapidi, sculture ed epigrafi romane ed altomedievali. Le opere risalenti al Duecento e al Trecento non sono molte ma importanti mentre, i secoli XV e XVI sono rappresentati da opere di Biagio d’Antonio, il Rossellino, Bertucci il Vecchio, Donatello e molti altri. Significativa è la collezione di pale d’altare del XVI e XVII secolo provenienti dalle chiese del territorio.
Il primo nucleo della Galleria d'Arte Moderna nasce nel 1879 e nei decenni successivi le opere di pittura e scultura dell'800 e '900 sono cresciute fino ad originare il problema di spazi adeguati. Il nucleo settecentesco della Pinacoteca, invece, comprendeva un Gabinetto Disegni e Stampe che formava una consistente raccolta di stampe e disegni ed è aumentato fino a raggiungere dimensioni notevoli, quantificabili in più 10.000 fogli.
Dal 2010 fa parte della Pinacoteca una importante raccolta di opere d'arte del Novecento Italiana. Gli artisti presenti in questa collezione, composta da una quarantina di quadri e pervenuta grazie alle volontà testamentarie di Augusto Vallunga e alla concorde disponibilità della moglie Maria Grazia Bianchedi Bettoli. Di rilievo sono le opere di De Chirico, Morandi, Carrà, Campigli, Sironi, Severini, Casorati, De Pisis, Fiume, Gentilini, Maccari, Mafai.
La Pinacoteca trova spazio in una parte del seicentesco edificio di Santa Maria dell'Angelo ora denominato Palazzo degli Studi: suddivisa in dieci diverse sale sono esposte circa duecento opere a partire da testimonianze duecentesche, opere del Quattrocento e del Cinquecento con capolavori del Rinascimento italiano. Nell'ampio ingresso sono in mostra, due eccezionali sculture di Auguste Rodin e altre opere di Domenico Baccarini.