Enogastronomia

La piadina romagnola: un cibo noto in tutto il mondo, dal 2014 riconosciuto IGP

Chi non conosce la piadina romagnola, scagli la prima pietra. Sicuramente sono in pochi a sapere che se ne parlava già nel 1371 nella Descriptio Romandiolae dal cardinale Anglico de Grimoard che, addirittura, ne scrisse la ricetta: si legge, infatti, che il porporato indicava che "Si fa con farina di grano intrisa d'acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po' di strutto" dando il via ad una specie di ricettario ante litteram. La sua storia potrebbe addirittura essere più remota dal momento che sin dall’epoca degli antichi romani ci sono dei riferimenti a proposito di questa semplice focaccia di pane. 

Divenuta un prodotto IGP nel 2014, la piadina romagnola è facile da prepararsi e molto versatile nel consumo, dal momento che può essere farcita sia con alimenti salati che con quelli dolci e, in passato, apparteneva alla dieta quotidiana dei romagnoli che ne facevano gran uso anche per via del suo modesto costo. La sfoglia di farina di grano realizzata anche con un poco di strutto, bicarbonato, sale e acqua veniva cotta sulla teggia (teglia) mentre ai giorni nostri, si usa deporla su più moderne piastre di metallo o di pietra refrattaria.

La Piê, come viene chiamata in Romagna, si presta alla farcitura perché può essere comodamente ripiegata su se stessa a forma di mezza luna e, per quanto concerne il suo ripieno, c’è ampio margine alla fantasia di chi la vuole mangiare: da pezzettini di salsiccia cotti sulla brace insieme alla cipolla ai più tradizionali affettati, dalle verdure gratinate al classico ripieno di rucola e squacquerone; ovviamente i più golosi la riempiranno con la classica nutella ma anche con crema pasticcera e altro ancora.

Entrando in Romagna, si possono trovare chioschi dove vengono preparate sul momento piadine di tutti i tipi anche se ormai da tempo, è possibile trovare anche il prodotto industriale presso i banchi frigo dei supermercati: c’è. però, piadina e piadina a seconda di dove questa venga preparata. Ad esempio nel cesenate, nel forlivese e nel ravennate la piadina viene preparata con un spessore più consistente anche se mantiene la sua morbidezza; mentre nel riminese il suo spessore risulta essere più sottile ma il diametro è maggiore.

Ingredienti per realizzare l’impasto

  • 1 kg. di farina
  • 200 gr. di strutto
  • 4 cucchiai di olio d' oliva extravergine
  • 1 cucchiaio scarso di sale
  • lievito per un kg.
  • acqua tiepida o latte

La preparazione della piadina romagnola

La preparazione della piadina è facile e consente a tutti di preparare l’impasto versando su di una spianatoia la farina e, all’interno della fontana realizzata al centro, mettere lo strutto e l’olio iniziando ad impastare il composto, versando anche l’acqua tiepida (o il latte a seconda del gusto) per formare una pasta morbida che dovrà essere lavorata per bene. Dopo aver fatto riposare il composto, questo deve essere diviso in tanti gnocchi –ognuno della dimensione di un limone- che dovranno essere lavorati fino a realizzare dischi che non siano più spessi di ½ centimetro.
A quel punto non vi resta che cuocere i dischi su di una piastra arroventata alternando prima un lato e poi l’altro per assicurare una cottura uniforme.

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