Arte, cultura, tradizioni e storia

Il Teatro Masini di Faenza tra splendore e sviluppo culturale

Interessante è la storia del teatro Masini che inizia esattamente a fine Settecento. Si deve ad una iniziativa dell’allora Accademia dei Remoti, un circolo di intellettuali faentini formatosi alla fine del XVII secolo, che videro l’esigenza di sostituire quella che era la loro sede teatrale sin dal 1720 e che era ubicata nel palazzo del Podestà, all’interno di un’antica costruzione in legno. L’usura derivata dal tempo e dall’utilizzo di questo spazio fu l’origine di questa esigenza di rinnovamento che, però, non poteva vedere nell’ormai vecchio teatro la sede di quello nuovo che vide luce in piazza Nenni. 

Inaugurato nel 1788 il teatro Masini incarna perfettamente quanto in voga in quell’epoca a livello di stile architettonico: il neoclassico. Osservando anche distrattamente il Masini si possono riconoscere elementi che riecheggiano la Reggia di Caserta, il Teatro Olimpico di Vicenza e la Reggia di Versailles. La progettualità la si deve all’architetto Giuseppe Pistocchi che era la stessa che aveva partecipato al concorso indetto per la costruzione della Fenice di Venezia e che si classificò come seconda. Tuttavia, nel corso del tempo, questo progetto subì molti adeguamenti e ristrutturazioni che ne variarono parzialmente il teatro che fu inaugurato nel 1788 ma che non inficiarono strutturalmente sul progetto iniziale.

Tra i più significativi c’è da segnalare la radicale ripulitura delle statue, delle superfici a stucco lucido e delle decorazioni dorate avvenuta nel 1826. A questo, qualche anno dopo, si aggiunse il rafforzamento del tetto che previde dei lavori di consolidamento che però non eliminarono il problema e altre opere realizzate tra il 1850 e 1869 che apportarono significative modifiche strutturali necessarie per correggere dei difetti originari quale, l’allargamento del boccascena, l’abbattimento e la ricostruzione del precedente palcoscenico e dell’arco scenico con l’eliminazione di ogni elemento decorativo (reintegrati nel 1869 per ridonare l’originale aspetto alla sala), l’ampliamento dell’atrio con la sostituzione dei muri che lasciarono il posto a delle colonne in stile dorico e la trasformazione del soffitto in volta a botte. 

Un nuovo restauro fu eseguito nel dopoguerra e, solo recentemente a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 il teatro fu ristrutturato per adeguarsi alle normative relative alla sicurezza previste dalle vigenti leggi. Questa fu anche l’occasione per ridonare agli ambienti l’aspetto originario: furono ripulite le statue alle quali venne dato l’iniziale colore bianco; vennero intonacate con stucco rosato le superfici dei muri dei palchi, dando risalto al colore azzurro delle fasce che dividono gli ordini; e fu realizzata una nuova tappezzeria che richiamava lo stesso tono di colore. Questi lavori hanno visto anche il rafforzamento delle strutture sia dei palchi che dei corridoi ed il restauro della macchina del palcoscenico che appare ancora perfettamente funzionante.

Il teatro è stato intitolato nel 1903 al tenore Angelo Masini e presenta una capienza di 500 posti.

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