Il territorio

Brisighella, un antico borgo a pochi chilometri da Faenza

Chi ha modo di visitare la vallata del Lamone non sospetta che qui vivevano tribù sin dal neolitico e, successivamente, i celti. Le testimonianze archeologiche, però, non lasciano dubbi a tal proposito anche se motivo di interesse per tanti turisti è la visita dell’antico borgo di Brisighella che si estende proprio alla base di tre inconfondibili cime rocciose dove sono ubicate, una quattrocentesca Rocca, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino. Come per altre aree di questo territorio, fu però la presenza degli antichi romani che la valorizzarono grazie alla realizzazione della via Faentina (ex via Antonina) che permetteva a delle carovane di trasportare il sale prodotto dalle Saline di Cervia fino a Roma.

Tornando a Brisighella, la sua edificazione è risalente al XIII secolo quando un certo Maghinardo Pagani – storicamente un valente condottiero della Romagna addirittura citato da Alighieri nella sua ‘Commedia’ - fece edificare sulla cima di uno di questi tre colli rocciosi, una torre fortificata che poi diede vita al sottostante borgo di Brisighella. Questa versione però contraddice quella che vuole la torre edificata nel 1310 dai signori di Faenza, i Manfredi e rimase in loro mano fino al XVI secolo quando passo a Cesare Borgia ma solo per tre anni prima di divenire dominio dei Veneziani che edificarono un grandioso castello e due parti delle mura che rimase a loro fino al 1509 quando divenne parte dello Stato Pontificio. Brisighella gode della magia di miscelare stili architettonici, storia e arte che si sviluppano all’interno di un tessuto urbano costituito da un labirinto di antiche viuzze medioevali che offrono scorci di cinta muraria e scenografiche scale scolpite nel gesso.

Fulcro di questo bel borgo è l’Antica Via del Borgo, una strada coperta intorno al XII secolo che trae la sua particolarità dalla sua sopraelevazione e dal fatto di ricevere il sole da mezzi archi di diversa larghezza e che era considerata un ideale baluardo difensivo per la cittadella alle sue spalle. E’ nota anche come ‘Via degli Asini’ perché anticamente si trovavano diverse stalle che ospitavano questi animali ma anche i birocciai che abitavano su questa strada. Visitando la Rocca si possono ammirare i classici particolari che si trovano in tutte le fortezze medioevali come i fori delle catene dei ponti levatoi, le caditoie, i camminamenti, le feritorie. Varie e recenti ristrutturazioni hanno riportato all’antico splendore la Rocca Manfrediana che regala la sensazione di poter fare un salto all’indietro nel tempo. Si ha questa sensazione già salendo la scala d’accesso che parte dall’età protostorica degli antri presenti alla Vena del Gesso, prosegue per l’età Romana grazie al vetro di pietra che si estraeva, per arrivare al Medioevo. La sala superiore della torre custodisce reperti trovati nella Vena del Gesso che testimoniano le varie fasi storiche, che sono stati organizzati dalla Sopraintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna che ha selezionato i più significativi che annoverano reperti di epoca neolitica, romana e medioevali.


Nella foto: veduta panoramica di Brisghella dall'alto della Rocca Manfrediana (Ravenna, Emilia-Romagna).

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