Arte, cultura, tradizioni e storia
La chiesa dei Santissimi Ippolito e Lorenzo di Faenza è ancora oggi una ricca testimonianza della corrente barocca che ha sapientemente colpito anche questa terra: la chiesa, al suo interno, conserva però il più antico edificio faentino, costituito dalla cripta che nel 1953 fu nuovamente consacrata.
Ogni anno a Faenza (Ravenna) in occasione del Natale si celebra il tradizionale appuntamento con la sagra del torrone, una prelibatezza faentina radicata nel tempo.
Molti sono i tesori conservati a Faenza e che meritano ancora oggi di essere osservati, ammirati e studiati: ovviamente la fama della città è dovuta alla ceramica e alle sue botteghe che, oggi come ieri, continuano a riproporre la bellezza della ceramica faentina a tutti i turisti e amanti del bello.
Gronda Style
48018 Faenza (RA) - V. Malpighi 41/43
Tel. 0546/22325
E-mail: utili-leonardi@libero.it
La Pinacoteca di Faenza nasce nel 1797 ma è dal 1879 che apre i suoi battenti al pubblico: racchiude, al suo interno, testimonianze artistiche che vanno dal XIII al XVII secolo, toccando anche il XX con opere di alto livello quali quelle di Rodin e Baccarini.
Raffaele Bendandi, cittadino faentino nato alla fine dell'Ottocento, era molto appassionato di terremoti e arrivò, grazie ai suoi studi personali, a formulare una teoria sulla possibilità di prevederli a seconda della posizione dei pianeti: la scienza ufficiale non riconobbe mai tale teoria ma lui non si demoralizzò e sino alla fine portò avanti gli studi in tale direzione.
Il Museo Carlo Zauli di Faenza è una perla del territorio, nata per diffondere la conoscenza del grande maestro ceramista Zauli: le sale espositive permettono, oggi, di visitare anche quello che era il suo laboratorio, grazie ad una progettazione d'atelier unica nel suo genere, realizzata dallo stesso Zauli in persona.
Tecnoedil Snc di Montalti Ivano e Bianchedi Albino
48027 Solarolo (RA) - Via Kennedy J. F. 30
Tel. 0546/52523
E-mail: ivano.montalti@alice.it
La Pieve di Santo Stefano di Corleto, vicino Faenza, è una ricca costruzione, già documentata dalle fonti nell'anno 896: l'attuale pieve, però, è quella ricostruita nel Settecento in quanto nel corso dei secoli subì varie distruzioni; la prima già nel 1220 quando Forlì e Faenza erano in guerra tra loro.
La Biblioteca Manfrediana di Faenza trae origine dalle espropriazioni fatte sotto il periodo napoleonico, quando questi conquistarono Faenza nel 1797: da allora iniziò una stagione culturale intensa per la struttura, che si interruppe a causa dell'avvento della seconda guerra mondiale.
La Grotta Tanaccia è poco distante dall'antico borgo di Brisighella e ancora oggi è meta di turisti desiderosi di conoscere questa grotta naturale tipica del territorio, frutto della formazione gessosa-solfifera della Vena del Gesso.
Villa Conti di Faenza, nota anche come Villa delle Fabbriche, fu completamente distrutta nella seconda guerra mondiale e del suo antico splendori oggi restano solo due propilei: la sua storia continua, però, ancora a vivere grazie alle fonti che ne ricordano le vicessitudini.